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domenica 13 ottobre 2024

NEURONEWS — il Blog di Alberto Arturo Vergani

Alberto Arturo Vergani

Dopo la laurea in scienze cognitive a Milano e il dottorato in informatica e matematica a Varese, vince una posizione a Londra finanziata dal progetto europeo The Human Brain Project (HBP) e poi a Marsiglia, finanziata dall’agenzia nazionale della ricerca francese (ANR Horizontal- V1). Attualmente è ricercatore in neuroscienze presso il laboratorio di Neuroingegneria Computazionale dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tra i suoi temi di ricerca ci sono le patologie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson) e i disordini del neurosviluppo (autismo), che studia mediante le metodologie proprie del calcolo scientifico: simulazione, modellizzazione e analisi avanzata di segnali biologici.

​Il migliore amico (del cervello) dell’uomo

di Alberto Arturo Vergani - lunedì 13 maggio 2024 ore 09:00

Il migliore amico dell’uomo è spesso considerato il cane. Questa frase è diventata popolare grazie alla lunga storia di relazione tra gli esseri umani e i cani, caratterizzata da affetto reciproco e lealtà. Nella letteratura sono noti alcuni esempi: dal più antico, come il cane Argo nel poema Odissea, ai più recenti, come Toto de “Il mago di Oz” , oppure Buck protagonista de “Il richiamo della foresta”, e molti altri.

Il legame tra umani e cani origina da un lungo processo di domesticazione che si estende per oltre 30.000 anni (Wang et al 2013). Durante questo periodo, le attività di maggiore simbiosi sono state quelle essenziali per la sopravvivenza, come la caccia, il lavoro e la protezione. Questo legame rappresenta una vera e propria co-evoluzione tra uomo e cane, evidenziata dalla comparsa di processi empatici interspecie che regolano la comunicazione, essenziale per il coordinamento (Bray et al 2021).

Le interazioni con i cani hanno un impatto fisiologico sull'uomo. Studi dimostrano un aumento dei livelli di ossitocina, una riduzione del cortisolo e un minore rischio di malattie cardiovascolari (Petersson et al 2017). Tuttavia, gli effetti cerebrali di questa interazione rimangono in gran parte poco conosciuti.

Le razze canine influenzano però la qualità dell’interazione. La Fédération Cynologique Internationale (FCI) ne riconosce ben 300 e tra quelle più intelligenti, cioè dotate di velocità di apprendimento e capacità di interagire pacificamente con l’uomo, sono sul podio il Bordier Collie, il Pastore Tedesco e il Barboncino. Quest'ultimo è un cane noto per il suo carattere affabile e vivacità. Affettuoso e giocherellone, è un compagno ideale per i bambini. Oltre a essere intelligente, il barboncino mostra un tocco di astuzia durante il gioco, cercando spesso di "vincere" la sfida con il padrone o i suoi compagni.

Sulla base delle caratteristiche peculiari del barboncino, un team di ricercatori della Konkuk University di Seoul, Corea del Sud, ha esaminato le risposte psicofisiologiche legate alle interazioni uomo-cane (Yoo et al 2024). Hanno reclutato 30 adulti sani (età media: 27,9 ± 8,4 anni) attraverso locandine affisse nei "pet salon" di Seongnam. Durante diverse attività di interazione con i loro cani, della durata di 3 minuti ciascuna, ai partecipanti è stato registrato il segnale elettroencefalografico (EEG).

I risultati hanno evidenziato la presenza di correlati neurali specifici. Gli spettri di potenza nella banda alfa (8-12 Hz) hanno indicato un'attivazione cerebrale associata al rilassamento durante il gioco e le passeggiate, mentre gli spettri di potenza nella banda beta (12-35 Hz) sono stati associati al massaggio e alla toelettatura, suggerendo un coinvolgimento cognitivo senza segni di stress. Dunque, le diverse attività rilassano o attivano il sistema nervoso centrale in modo specifico.

Successivamente, i partecipanti hanno compilato dei questionari che hanno confermato la correlazione tra il loro stato psicologico e i correlati neurali individuati. Inoltre, si è osservato che attività come dare da mangiare, massaggiare e abbracciare il cane hanno contribuito ad aumentare la positività dell'umore.

I risultati raccolti dal team coerano sostengono l’efficacia dei programmi di Intervento Assistito dagli Animali (AAI). Oltre a questo studio dedicato all’interazione specifica con il barboncino, esistono altre ricerche che esplorano il ruolo di diverse razze canine nel modulare lo stato psicofisico (Teo et al 2022), così come il contributo di altri animali oltre ai cani, come nel caso della terapia con i cavalli (Althobaiti et al 2019).

Se vivete in Toscana e avete un cane, potreste rilassarvi passeggiando lungo itinerari adatti al trekking dog-friendly. Tra questi, spiccano le Colline del Chianti tra Firenze e Siena, le Vie Cave degli Etruschi a Grosseto, l'Oasi di Massaciuccoli a Lucca, il lago Montedoglio ad Anghiari e il Sentiero delle Balze ad Arezzo (https://www.caneinviaggio.it/ ). E se vi piace fare sport in compagnia canina, potrebbero interessarvi le attività di agility, dog trail, dog triathlon, dog dance, e tante altre, organizzate dal comitato sportivo educativo nazionale (CSEN; https://discipline.csencinofilia.it/)

Referenze

● Wang, G. D., Zhai, W., Yang, H. C., Wang, L. U., Zhong, L. I., Liu, Y. H., ... & Zhang, Y. P. (2016). Out of southern East Asia: the natural history of domestic dogs across the world. Cell research, 26(1), 21-33.

● Bray, E. E., Gnanadesikan, G. E., Horschler, D. J., Levy, K. M., Kennedy, B. S., Famula, T. R., & MacLean, E. L. (2021). Early-emerging and highly heritable sensitivity to human communication in dogs. Current Biology, 31(14), 3132-3136.

● Petersson, M., Uvnäs-Moberg, K., Nilsson, A., Gustafson, L. L., Hydbring-Sandberg, E., & Handlin, L. (2017). Oxytocin and cortisol levels in dog owners and their dogs are associated with behavioral patterns: An exploratory study. Frontiers in psychology, 8, 1796.

● Yoo, O., Wu, Y., Han, J. S., & Park, S. A. (2024). Psychophysiological and emotional effects of human–Dog interactions by activity type: An electroencephalogram study. Plos one, 19(3), e0298384.

● Teo, J. T., Johnstone, S. J., Römer, S. S., & Thomas, S. J. (2022). Psychophysiological mechanisms underlying the potential health benefits of human-dog interactions: A systematic literature review. International Journal of Psychophysiology, 180, 27-48.

● Althobaiti, T., Katsigiannis, S., West, D., & Ramzan, N. (2019). Examining human-horse interaction by means of affect recognition via physiological signals. Ieee access, 7, 77857-77867.

Alberto Arturo Vergani

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