Attualità lunedì 24 novembre 2014 ore 21:00
Pesca, si alza il grido "no allo sfruttamento"

Anche i pescatori delle marinerie di Talamone, Santo Stefano e Marina di Grosseto, sono testimoni del declino che sta colpendo il mare e il lavoro
ROMA — "I mega pescherecci responsabili della pesca eccessiva sono una minaccia per i nostri mari ma anche per i nostri pescatori e le loro famiglie, perché senza pesci non c'è futuro". Questo il grido d'allarme che si è alzato in oltre 20 Paesi di cinque continenti, lanciato da migliaia di attivisti e cittadini in occasione della settimana d'azione di Greenpeace contro la pesca eccessiva.
Dai pescatori senegalesi che mostrano uno striscione con scritto ''La pesca eccessiva ci danneggia'' a quelli delle Filippine, dall'iniziativa in strada in Australia a quella nel mare del parco della Maremma.
Anche i pescatori artigianali delle marinerie toscane di Talamone, Santo Stefano e Marina di Grosseto, sono infatti testimoni del declino che sta colpendo il mare e la loro stessa professione.
Oggi oltre il 10% delle popolazioni mondiali dipende dalla pesca per il proprio sostentamento ma recenti studi scientifici hanno evidenziato che il 90% degli stock ittici mondiali è pienamente o eccessivamente sfruttato e serve pertanto stabilire dei limiti alla pesca e regole efficaci per garantire il recupero degli stock ittici ormai al collasso.
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