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Attualità venerdì 14 ottobre 2016 ore 12:41

"Così ci vendono l'olio vecchio in bottiglia"

Le novità introdotte dalla legge per le etichette dell'olio extravergine tolgono il limite di imbottigliamento, previsti anche provvedimenti positivi



GROSSETO — Nella prossima campagna olearia, le novità introdotte potrebbero comportare un rischio per i consumatori. Potrebbe, infatti, essere messo in vendita un prodotto vecchio, visto che viene eliminato il limite massimo dei 18 mesi dall'imbottigliamento. E ogni indicazione sarà demandata alla discrezione del produttore-imbottigliatore. 

"Per quanto riguarda le novità di indicazione del termine minimo di conservazione – ha detto Emiliano Calchetti, funzionario di Confartigianato Imprese Grosseto – siamo necessariamente critici, perché di fatto è stato eliminato il limite massimo dei 18 mesi dall'imbottigliamento. In pratica per l’olio di oliva viene eliminato il Tmc (Termine minimo di conservazione) previsto dalla norma: sarà lo stesso produttore (imbottigliatore) che glielo darà, a sua discrezione". 

I frantoiani del grossetano, comunque, hanno annunciato che continueranno comunque a rispettare il termine massimo dei 18 mesi. Oltre questo limite, infatti, le caratteristiche e il sapore dell'olio potrebbero cambiare. 

La nuova modalità distingue due casi: per la miscela di oli extravergini d'oliva di diverse campagne produttive (oppure oli di provenienza diversa da quella nazionale) va inserito il semplice termine minimo di conservazione, da indicare (sotto la responsabilità del produttore) con la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro". Nel caso di olio extravergine d'oliva al 100% italiano e di una sola campagna olearia va indicata anche la campagna di produzione. Un'altra novità è l'obbligo (peraltro già previsto dal regolamento comunitario) di indicare il valore energetico e i nutrienti. Tra le normative positive c'è quella che prevede sanzioni per la violazione delle norme di commercializzazione dell'olio di oliva, un inasprimento delle pene per chi commette frodi sul prodotto. 

 «Questo – conclude Emiliano Calchetti di Confartigianato Imprese Grosseto – per garantire la trasparenza e soprattutto non trarre in inganno il consumatore, convinto di acquistare un olio di origine italiana».


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