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Attualità martedì 14 maggio 2024 ore 18:00
Lavoro, quasi metà toscani insoddisfatti
Salari bassi e occupazione non allineata ai livelli di istruzione sono fra i principali motivi di frustrazione. Ed è fuga dal posto fisso
TOSCANA — Quasi un toscano su due (45,8%) è insoddisfatto del proprio lavoro, con fuga dal posto fisso tramite dimissioni volontarie e salari bassi fra le principali fonti di frustrazione insieme a un'occupazione non allineata ai livelli di istruzione: è il quadro che emerge da un'analisi condotta dall'ufficio studi della Cgia di Mestre sulla base dei dati del rapporto Itat sul Benessere equo sostenibile (Bes).
Contro un fenomeno che desertifica le aziende, i datori di lavoro tendono infatti ad aumentare la qualità della vita in impresa tramite benefit, aumento delle ore da poter prestare in remoto, stabilizzazione degli occupati. Talvolta non basta.
Secondo gli indicatori analizzati, la Toscana è decima in Italia per paghe basse, 12a sia per lavoratori sovraistruiti rispetto alle loro mansioni che per occupati con contratto a termine da almeno 5 anni.
Nel 2023 tuttavia la Toscana si è collocata nella rosa delle prime 10 regioni in Italia per livelli di soddisfazione dei lavoratori per il loro stato occupazionale, agganciando l'ottava posizione in una classifica che ha visto sul podio Valle d'Aosta e Province autonome di Trento e di Bolzano. I toscani contenti del loro lavoro risultano più di metà, il 54,2%. Resta l'altra quasi metà della mela, e non è poca cosa.
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