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Attualità mercoledì 23 luglio 2014 ore 10:54

Progetto Ue: impianto pilota sui colori vegetali

Sarà Grosseto ad ospitare l'impianto pilota per l'estrazione di pigmenti vegetali da piante spontanee e macchia mediterranea del progetto MedL@ine



Sarà la provincia di Grosseto ad ospitare l'impianto pilota per l'estrazione di pigmenti vegetali da piante spontanee e macchia mediterranea del progetto MedL@ine, che prevede una serie di investimenti per la valorizzazione delle lane locali, la messa in rete di imprese e nuovi percorsi turistici dei territori del grossetano in Toscana, sassarese e Medio Campidano in Sardegna, alta Corsica in Francia.

Il nuovo progetto, che nasce per capitalizzare i risultati del precedente MedLaine, è partito il primo luglio del 2013 ed è cofinanziato con oltre un milione e trecentomila euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale, nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia "Marittimo" 2007-2013. 

L'impianto pilota nel grossetano "si basa su sperimentazioni già fatte che hanno consentito di mettere a punto un meccanismo standardizzato di tipo industriale per l'estrazione di pigmenti naturali" ha spiegato Enrico Vagnoni, manager del progetto per Cnr Ibimet, capofila di MedL@aine.


Il sistema dell'impianto consente di lavorare grandi quantità di materia prima e i pigmenti che ne risultano possono avere un impiego non solo nella filiera tessile, ma anche nell'industria cosmetica e alimentare.

Il progetto precedente ha stimato per le zone interessate una produzione di lana fra le 4mila e le 5mila tonnellate l'anno.
Il problema è che questa lana ha un prezzo di vendita che non oltrepassa gli 80 centesimi al chilo, quando invece tosare una pecora costa all'allevatore fra i due e i tre euro. 

Fra i vari investimenti previsti, il progetto include inoltre la creazione di una piattaforma web e le province, come promotori del territorio, avranno l'incarico di realizzare applicazioni per smartphone o dispositivi mobili per creare percorsi agroturistici on demand, con un "percorso virtuale della lana", dall'allevatore all'artigiano locale.


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