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            Cronaca lunedì 07 dicembre 2020 ore 16:00
La moglie in un lago di sangue e lui tenta di dar fuoco alla casa

L'uomo è accusato di aver ucciso la moglie e, dopo l'omicidio, avrebbe provato a mandare a fuoco l'abitazione del delitto. Ipotesi tentato suicidio
CAPALBIO — Prima le coltellate al petto e al basso ventre della moglie, poi il tentativo di appiccare il fuoco a mobili e suppellettili, forse per cancellare le tracce dell'omicidio o forse per togliersi la vita. Sono queste le ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri nell'opera di ricostruzione della dinamica del femminicidio che, stamattina all'alba, si è consumato nella dependance di una villa sulle colline di Capalbio. La vittima è una donna di 32 anni, l'uomo arrestato con l'accusa di averla uccisa è il marito di 39. Entrambi sono di origine romena e abitavano nella dependance in veste di custodi della villa. Il movente del delitto è ancora da chiarire ma l'accoltellamento sarebbe avvenuto durante un litigio.
Il romeno è ora ricoverato e piantonato nell'ospedale di Orbetello per alcune ferite da arma da taglio e ustioni sul corpo. E' stato lui a chiamare il 112: quando i carabinieri sono arrivati sul posto, lo hanno trovato nella dependance che li aspettava; pochi minuti dopo la scoperta del corpo senza vita della donna, martoriato da una decina di fendenti e riverso a terra all'interno della dependance messa a soqquadro, con vistosi segni di bruciatura sulla moquette e su alcune suppellettili.
Il romeno è stato quindi sottoposto a fermo e trasferito all'ospedale di Orbetello. Nel tardo pomeriggio l'arresto
	
									
																
								
							
									
									
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