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Attualità martedì 25 gennaio 2022 ore 19:35

Il figlio autistico è senza green pass, lei sale sulla torre per protesta

La torre mineraria
La torre mineraria del pozzo Roma

Il giovane è guarito dal Covid ma dopo 12 giorni ancora nessuna certificazione. Per protesta la madre è salita sulla torre mineraria - VIDEO



GAVORRANO — È salita su una torre mineraria per protesta, esasperata dalla burocrazia e dall'assenza di risposte. E in poche ore è riuscita a ottenere quel che per 12 giorni ha atteso invano.

Stiamo parlando della madre di un giovane autistico di 20 anni che, guarito dal Covid il 13 Gennaio scorso, ad oggi non aveva ricevuto il green pass per poter uscire dalla sua abitazione e riprendere le sue attività, quanto mai necessarie nelle sue condizioni di salute. E così la madre, dopo 12 giorni di attesa estenuante, ha deciso di salire sulla torre mineraria di pozzo Roma per rendere pubblica e diffondere il più possibile la sua protesta.

"Sto chiamando ogni ufficio ma non riesco ad avere il certificato per mio figlio - ha spiegato la signora in un video che ha pubblicato su Facebook - Ho parlato anche col sindaco Andrea Biondi che è stato molto gentile ma mi ha detto di non poter fare nulla. Sembra che ci sia un intoppo nel sistema informatico che impedisce il rilascio del certificato. Sto compiendo un piccolo reato, lo so, ma non faccio nulla di pericoloso se non per me e ho già avvertito i carabinieri. Mio figlio è autistico ma senza green pass non può fare nulla e lui ne ha bisogno. So che non siamo gli unici in questa situazione".

Nel primo pomeriggio la signora era ancora sulla torre, assistita e sorvegliata a vista dai Carabinieri. Poi, intorno alle 15, è arrivata la soluzione: alla donna è stata consegnata la nuova certificazione verde del figlio e poco dopo è scesa dalla torre. 

L'Asl Toscana Sud Est ha poi spiegato che il problema di natura tecnico informatica era insorto dopo la trasmissione al Ministero della salute dei dati relativi alla guarigione del ragazzo. "Abbiamo nuovamente inviato la comunicazione di guarigione al Ministero e il green pass è stato riattivato - ha spiegato la Asl - Sebbene ogni attore svolga correttamente la sua funzione, dato il volume estremamente considerevole di dati che il sistema elabora ogni giorno, è possibile che qualcosa non vada come previsto. Siamo sinceramente dispiaciuti per il disagio che la signora e il figlio si sono trovati a vivere".

Dispiaciuti? Ci sembra il minimo. Se bastava inviare di nuovo al Ministero i dati sulla guarigione del ragazzo, non era così difficile sbloccare prima la situazione. Anche perchè la signora nei giorni scorsi ha fatto innumerevoli telefonate per segnalare la questione. Invece niente si è mosso fino a quando la donna è arrivata a un punto tale di esasperazione da mettere in atto una protesta clamorosa e la notizia ha fatto il giro di giornali, tv e web. Speriamo che qualcuno ne risponda sul serio, del 'disagio' inflitto a lei e al figlio. Purtroppo, ne dubitiamo.


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