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Toscani in TV lunedì 23 agosto 2021 ore 12:08

Nadia Fusini a "Mizar"

L'accademica, scrittrice e anglista Nadia Fusini nativa di Orbetello, racconta le riflessioni contenute nel suo ultimo libro alla rubrica del Tg2



ORBETELLO — Un servizio di Tommaso Ricci per "Mizar", la rubrica di approfondimento culturale del Tg2, presenta il lavoro di Nadia Fusini (Orbetello, 25 agosto 1946), scrittrice, critica letteraria, anglista, traduttrice e accademica italiana. Il libro “Il potere o la vita” (Il Mulino, 2021) si incentra sul dipinto del pittore Hans Holbein il Giovane “Gli Ambasciatori”

Dipinto a olio su tavola (206x209 cm) nel 1533 e conservato nella National Gallery di Londra, è fra le opere più celebri della galleria. Si tratta di un doppio ritratto a figura piena, ambientato vicino a uno scaffale con due ripiani colmi di oggetti simbolici ed evocativi, fra cui un'indistinguibile scia sul pavimento: guardando il dipinto in scorcio di lato essa diventa un teschio, memento mori alla fugacità delle cose terrene: 

“La si percepisce come una macchia guardando il dipinto frontalmente ma allontanandosi e uscendo dalla sala, si mostra per quello che è, un gioco anamorfico. L’anamorfosi era un gioco di pittura molto presente nella transizione verso l’epoca barocca, un’immagine deformata, dilatata in altezza, in larghezza o in profondità, che costituisce una sorta di rebus ottico. E’ lì come una minaccia: anche al massimo della potenza, il vero signore è un altro, ossia la morte. La potenza umanistica del soggetto, con i libri, gli oggetti della conoscenza, il sapere che rende potente l’uomo, alla fine svela sua natura effimera. Un quadro commissionato da un potente diventa monìto per sottolineare la vanità dell’essere. Il potente, che qui celebra la sua grandezza, non può comunque sfuggire a questo momento e deve tenerlo sempre davanti. Una dialettica tra potere e impotenza, tra vita e morte che invita a moderare la superbia."

Nadia Fusini si è laureata nel 1972 in Lettere all'Università La Sapienza di Roma e approfondito gli studi sulla letteratura americana all'Università di Harvard e allo Shakespeare Institute di Birmingham. Ha insegnato Lingua e Letteratura Inglese all'Università di Bari; è diventata Ordinario di Lingua e Letteratura Inglese presso l'Università La Sapienza di Roma, dove ha insegnato Critica Shakespeariana fino al 2008. Poi ha diretto un dottorato in Letterature comparate presso l'Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM). Ora insegna alla Scuola Normale Superiore di Pisa.

Vincitrice di numerosi riconoscimenti prestigiosi, si è particolarmente distinta nella produzione narrativa con i romanzi: “La bocca più di tutto mi piaceva”, Donzelli, 1996; “Lo specchio di Elisabetta”, Mondadori, 2004; “L'amore necessario”, Mondadori 2008. Le sue opere sono tradotte in Germania, Spagna, Brasile, Portogallo, Grecia.

Elisa Cosci
© Riproduzione riservata


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