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Politica giovedì 10 novembre 2016 ore 19:32

C'è chi aveva battuto i pugni contro l'Ato

Manciano

L’assessore all’Ambiente di Manciano: "Da sempre abbiamo contrastato questo sistema di gestione dei rifiuti che riteniamo sbagliato"



MANCIANO — In merito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il direttore tecnico di Ato Toscana Sud e altri professionisti, Antonio Camillo, in qualità di vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Manciano, è intervenuto a margine della vicenda confidando nell'operato della magistratura e sottolineando la presunzione d'innocenza dei soggetti coinvolti fino a prova contraria.

“Eviterei quindi di focalizzare l’attenzione unicamente sulla vicenda giudiziaria che, tuttavia, deve stimolare una riflessione più ampia sul sistema di gestione dei rifiuti e sulle responsabilità della politica e delle amministrazioni locali e regionali che si sono rese protagoniste dei processi messi in atto in questi anni. - ha esordito l'assessore - Fin dall’inizio della gestione unitaria del servizio sulle province di Arezzo, Grosseto e Siena, avviata il primo gennaio 2014, con l’ingresso operativo di Sei Toscana, come unico gestore del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti sulle tre province, il Comune di Manciano, come capofila e rappresentante degli otto comuni dell’area omogenea di raccolta Grosseto sud, si è contraddistinto per le numerose azioni di contrasto rispetto ad un sistema di gestione che ritenevamo e riteniamo sbagliato, producendo documenti presentati nelle assemblee di ambito, comunicati stampa, fino a scrivere ufficialmente a Regione e Ministero per esporre le nostre perplessità rispetto ad un sistema che palesemente ha portato ad un aumento importante dei costi a carico dei cittadini, senza miglioramenti del servizio e senza aumenti delle percentuali di raccolta differenziata". 

Perplessità che nulla hanno a che vedere con le vicende attuali, ma che "evidenziano le criticità di un sistema di governance della gestione del rifiuto che ha tolto ogni possibilità di decisione".

La ricetta dell'assessore all'Ambiente di Manciano? "L’augurio e la richiesta che faccio è che da questa brutta vicenda possa nascere un ripensamento profondo, in primis dell’amministrazione regionale, che riveda l’attuale sistema, ridisegnando la gestione del rifiuto su aree più piccole ed omogenee, ridando forza al potere decisionale dei sindaci, implementando e incentivando le raccolte domiciliari, anche attraverso una profonda revisione del sistema impiantistico. Tutto ciò consentirebbe, nel volgere di pochi anni, di portare la nostra Regione, così virtuosa ed apprezzata per altri aspetti, ai livelli di civiltà e legalità richiesti dalla Comunità europea in termini di percentuale di raccolta differenziata e riutilizzo delle materie prime seconde”.


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