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sabato 27 aprile 2024

SORRIDENDO — il Blog di Nicola Belcari

Nicola Belcari

Ex prof. di Lettere e di Storia dell’arte, ex bibliotecario; ex giovane, ex sano come un pesce; dilettante di pittura e composizione artistica, giocatore di dama, con la passione per gli scacchi; amante della parola scritta

Il tramonto delle ideologie

di Nicola Belcari - mercoledì 28 febbraio 2024 ore 08:00

Il tramonto delle ideologie è salutato come la liberazione da un ciarpame dogmatico, astratto e contrario alla verità e alla libertà della pratica; ma è così?

Le sconfitte della sinistra e della destra (ancien régime) sono sconfitte storiche. Inesorabili sconfitte storiche. Nel mondo. Da noi i partiti che si richiamano alla sinistra piuttosto che essere vinti, perdono. Se volessimo applicare la metafora calcistica, a cui s’abbassano anche fior di pensatori considerati in grado di suggerire la lettura del presente, la partita è decisa da un autogol o per abbandono. Noi (per dire io senza apparire) neghiamo validità al paragone: lì si ragiona coi piedi e la gara a volte è “risolta” dall’arbitro.

Commentatori, opinionisti, editorialisti incolpano il sasso senza scorgere il monte. Com’è possibile? Per costoro tutto si riduce al risultato elettorale di un partito. Tutto in funzione d’ottenere un consenso elettorale, un voto da deporre nell’urna. La proposta politica, perciò si trasforma in comunicazione pubblicitaria. La miglior réclame vincerà. Vincere per realizzare azioni più efficaci, o comportamenti onesti, o meno disonesti; comunque, per dettagli, siano pure utili o nobili.

La sconfitta della sinistra sta nella consapevolezza dei suoi esponenti di un’inferiorità e di un’impossibilità, ma forse anche nella dimenticanza della sua natura ideale, della sua essenza, dei suoi principi (al di là delle virgole).

La destra neoliberale domina non per merito dei capi ma per dinamiche proprie dello sviluppo economico e sociale, per la logica del sistema vigente, una filosofia globale che corrisponde all’organizzazione economica capitalistica. La destra conservatrice ogni tanto fa capolino con qualche rivendicazione ma è subito sopraffatta dall’inconsapevole e “naturale dittatura” della modernità. Alcuni agitano pallidi fantasmi della Tradizione in cui nessuno crede più. Si fa finta di credere credendo che altri ci creda e soprattutto pensando di far bella figura col dire di crederci.

Non poteva che andare così nell’insanabile scontro tra la materia e lo spirito, tra gli interessi e gli ideali. I soldi vincono sempre (almeno in questo mondo).

Nicola Belcari

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