Cronaca

Tragedia alle Formiche: parla il sopravvissuto

Spiega l'accaduto l'istruttore del centro diving che ha provato sino alla fine a rianimare uno dei compagni. Dal Thalassa:"Tutti sub esperti"

"Quando sono uscito dall'acqua ho cercato di rianimare Fabio Giaimo per diversi minuti ma inutilmente"  Inizia così il racconto di Marco Barbacci, istruttore e presidente del club Thalassa all'agenzia Ansa mentre ripercorre, ancora sotto choc, quei terribili momenti in cui han perso la vita i suoi tre compagni di immersione. 

"Per lo sforzo e per il caldo mi sono sentito male . Ho un'idea precisa di cosa sia successo - ha detto Barbacci- ma c'è un'indagine in corso e quindi preferisco non rivelarla".

Quella di ieri, sottolineano comunque al Thalassa, doveva essere un'immersione "allegra, ricreativa, priva di rischi"

"Io - ha spiegato Barbacci - ero con un neo brevettato. Dopo 10-15 minuti Giaimo ha segnalato di avere un problema fisico e il suo gruppo ha così cominciato una risalita di emergenza, più veloce del normale ma sempre in assoluta sicurezza".

"Io gli ho praticato - spiega ancora - la rianimazione per diverse decine di minuti, poi mi sono sentito male e mi hanno portato in ospedale. Non sono comunque stato in camera iperbarica e il problema non ha avuto niente a che vedere con l'immersione". 

Al Thalassa oggi hanno sottolineato che tutti i sub morti erano "allenati oltreche' esperti". "Anche Gianluca Trevani ed Enrico Cioli - hanno aggiunto i responsabili del club - erano stati da poco in vacanza in Egitto e a Malta.