Cronaca

I dischetti misteriosi sono filtri di depuratore

La guardia costiera ha risolto il mistero degli oggetti di plastica portati dal mare sulle coste di Campania, Lazio e Toscana

Nei giorni scorsi il mistero dei dischetti di plastica vaganti nel mar Tirreno ha tenuto con il fiato sospeso tutto il litorale compreso tra Campania, Lazio e bassa Toscana, corrispondente al tratto di mare in cui gli oggetti hanno fatto la loro comparsa. In particolare, il picco di ritrovamenti si è avuto sul litorale campano e su quello tra Fiumicino e Anzio nel Lazio. In Toscana alcuni dischetti sono stati visti tra Piombino e San Vincenzo. 

Sono state le indagini del Corpo delle capitanerie di porto e della guardia costiera ad accertare che i dischetti, concentrati in particolare attorno a un impianto di depurazione che si trova nei pressi della foce del fiume Sele, nella zona di Eboli, erano filtri di depuratore. Un apporto determinante è stato dato dal personale del nucleo speciale di intervento della guardia costiera coordinato dal reparto ambientale marino al quale cui il ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, ha conferito mandato per fare luce sulla vicenda. E' la stessa guardia costiera a spiegare che le indagini si sono ben presto orientate verso la conferma dell'ipotesi investigativa principale, cioè che i dischetti materiali fossero stati rilasciati direttamente in mare o nei fiumi da impianti di trattamento dei reflui. Dai controlli, poi, è emerso che i filtri sono fuoriusciti a causa del cedimento strutturale di una vasca dell'impianto e da lì sono finiti nel fiume, poi nel mare disperdendosi lungo la costa delle tre regioni. 

Il coordinamento delle indagini è stato assunto dall'autorità giudiziaria di Salerno che ha delegato a sua volta la capitaneria di porto della città campana.