Fratelli in affari sì ma illeciti, con le 4 agenzie money transfer fra le province di Livorno e di Grosseto impegnate in trasferimenti illegali di denaro per un totale di 534 operazioni da 228.405,04 euro: i due, di nazionalità pakistana, sono stati individuati dalla guardia di finanza e denunciati per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, ricettazione, mancata osservanza degli obblighi di adeguata verifica della clientela previsti dall’attuale normativa in materia di prevenzione e contrasto dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
L'indagine si è dipanata fra analisi dei conti correnti e della documentazione contabile e extra-contabile acquisita durante le perquisizioni locali e informatiche presso i 4 punti vendita, ed ha permesso di acclarare come i due fratelli - per garantire l’anonimato ai propri clienti ed eludere la normativa antiriciclaggio - avessero utilizzato i dati e l’identità di persone ignare o clienti occasionali.
I clienti ascoltati dagli investigatori in vari casi hanno disconosciuto in tutto o in parte i trasferimenti di denaro registrati a loro nome.
L’attività di polizia giudiziaria nel complesso ha monitorato 24.989 operazioni di trasferimento di denaro per un importo inviato complessivamente pari a 5.679.144,63 euro.
Ne è emerso un vero e proprio sistema di frode messo in atto dai due fratelli, con somme da trasferire al di fuori dei confini nazionali a soggetti diversi da quelli reali mediante l’uso illecito di documenti identificativi falsi, rubati o smarriti nonché dei dati anagrafici di soggetti del tutto ignari delle operazioni finanziarie agli stessi intestate, quali formali mittenti delle rimesse di denaro in questione.