Cronaca

Bomba di duecento chili nelle acque dell'Elba

I palombari della Marina Militare hanno rimosso un pericoloso ordigno esplosivo e un grosso proiettile segnalati da un sub nelle acque dell'Elba

Foto d'archivio

E' stata un'operazione lunga e complessa quella portata a termine dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare di La Spezia nelle acque dell'Isola d'Elba, a Punta delle Cannelle. L'emergenza è scattata dopo la segnalazione da parte di un subacqueo che ha detto di essersi imbattutto in quelli che avevano tutta l'aria di essere due ordigni bellici. La prefettura di Livorno ha quindi subito chiesto l'intervento dei palombari. 

Ci sono voluti cinque giorni di delicatissime operazioni a cui ha partecipato anche la nave Pedretti della Marina Militare che ha è dotata di camera di decompressione multiposto. La mina, contenente 200 chili di esplosivo, era ormeggiata a quaranta metri di profondità mentre il proiettile, di 175 millimetri, era a 26 metri.  Entrambi gli ordigni sono stati rimossi e portati nelle aree di sicurezza per essere distrutti con sistemi che non danneggiano l'ecosistema marino. 

Il comandante del Nucleo S.D.A.I. della Spezia, Tenente di Vascello Angelo Pistone, a operazione conclusa, ha rinnovato l'invito "a chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso", a "non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l'intervento dei Palombari di Comsubin per ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare".