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Italia alla sbarra per la concessione dell'A12

La Commissione Ue ha deferito l'Italia davanti alla Corte di giustizia per la proroga della concessione senza gara alla Società Autostrada Tirrenica

Al centro del contendere c'è la proroga di 18 anni della concessione senza aver effettuato alcun bando di gara per la A12 Civitavecchia - Livorno. Per la Commissione Europea si tratta di una violazione del diritto comunitario: da qui la decisione di portare l'Italia davanti alla Corte di Giustizia. 

La prima concessione risale al 1969 e copriva originariamente un periodo di trent'anni, cioè fino al 1999. Da allora sono stati due i rinnovi della concessione, prima fino al 2028 e poi fino al 2046, ma senza alcuna procedura competitiva.

Il contrasto con le norme comunitarie, però, sta nel fatto che una proroga della durata equivale a una nuova concessione e di conseguenza prorogare la data di scadenza di un contratto senza appalto non è in linea con il diritto europeo. La procedura di infrazione è stata avviata dalla Commissione nel 2009 e poi fu chiusa per gli impegni delle autorità italiane. Nel 2014 è scattata la nuova procedura d'infrazione, in quanto l'Italia non aveva rispettato gli impegni presi. In quell'occasione la Commissione Ue aveva inviato l'avvertimento all'Italia, con un parere motivato sul mancato rispetto delle norme sugli appalti pubblici.

I rimedi proposti dall'Italia secondo Bruxelles, però, non hanno risposto alle sue preoccupazioni.