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Fare i jeans in Maghreb, tanti anche i Grossetani

Si tratta di una parte dei lavoratori che facevano parte della piccola filiera del jeans nata a Grosseto e poi nel tempo dissolta

Sempre più spesso gli imprenditori italiani si trovano, a causa della crisi, senza lavoro. E sempre più spesso guardano all’estero come al luogo in cui mettere a frutto abilità e competenze acquisite negli anni. 

"La stessa provincia di Grosseto non è stata immune dal fenomeno – ha dichiarato Renzo Alessandri, direttore provinciale Cna - una parte dei lavoratori che facevano parte della piccola filiera del jeans nata a Grosseto e poi nel tempo dissolta, ha messo a frutto la propria esperienza professionale nei paesi del Maghreb: operando il controllo di qualità o collaborando con le aziende nate in loco".

"A cinquanta, massimo a sessant’anni, l’emigrato di un tempo tornava al paese di origine. Se poi aveva fatto fortuna e messo un po’ di soldi da parte tornava per comprare la casa dove era nato e, magari, un pezzetto di terra attorno – prosegue Alessandri - Oggi, alla stessa età, si rischia di compiere il percorso inverso andando a vivere all’estero, come dimostra una ricerca del Centro studi Cna dedicata alle “nuove emigrazioni”.

Negli anni della crisi, tra il 2007 e il 2013, dall’Italia sono emigrate all’estero circa 620mila persone: il doppio del flusso registrato nei sette anni precedenti.

Solo nel 2013 hanno lasciato il Paese più di 125mila cittadini in età adulta: l’equivalente degli abitanti della Val d’Aosta o di una città come Pescara