Il sindaco di Scarlino Marcello Stella pensava che, una volta constata l'inefficienza strutturale dell'inceneritore, la vicenda fosse chiusa e una possibile rimessa in funzione preoccupa e non poco.
"L’impianto in questione non è certo di ultima generazione e non può dare adeguate garanzie dal punto di vista ambientale, essendo stato creato negli anni 60 per arrostire la pirite e trasformato solo successivamente in inceneritore. Come ribadito più volte - ha tenuto a precisare - questa Amministrazione è contraria al riavvio di questo impianto anche perché inserito in una zona già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale che verrebbe ulteriormente caricata di un altro impianto, peraltro obsoleto e mal funzionante, quando invece sarebbe opportuno ridurre il carico complessivo di quest’area industriale".
Ciò non significa essere contrari agli impianti industriali, ha spiegato il primo cittadino, ma avere a cuore l'ambiente optando per il rispetto delle norme ambientali.
"Tutto ciò non può però essere rappresentato dalla rimessa in funzione dell’attuale inceneritore, - ha concluso - verso la quale manifestiamo tutta la nostra contrarietà, proseguendo nelle azioni legali già intraprese per tutelare la salute dei nostri cittadini".