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Processo Concordia, Schettino parla dell'"inchino"

L'ex comandante ha detto di non aver fatto la manovra per fare un favore alla Cemortan, confermando però che anche lei si trovava in plancia

"Non era una navigazione turistica vera e propria, la manovra di avvicinamento al Giglio - ha detto Schettino in aula - per questo l'armatore Costa non ne fu informato. Non era un'offerta commerciale -ha risposto ad una domanda del pm Leopizzi, Schettino- i passaggi sotto costa si sono fatti sempre, ma se non era nella cultura non venivano fatti. "La Capitaneria di Porto -  ha aggiunto Schettino - era stata raggiunta dalla segnalazione del cambiamento di rotta.

Un esempio di navigazione turistica, per Schettino erano i "passaggi nei golfi", in quel caso, "informavo l'armatore". Nel caso del Giglio però ha detto: "non essendo una navigazione turistica turistica pianificata, ma solo un' accostata non era prevista da regole interne di Costa, quindi non avvisai nessuno. Se avessi fatto navigazione turistica davvero, avremmo seguite le procedure".

"Non l'ho fatto per fare un favore alla Cemortan".  Ha detto Francesco Schettino negando che il motivo dell'avvicinamento al Giglio fosse per fare colpo sulla hostess e ballerina moldava Domnica Cemortan. Schettino ha confermato che al momento dell'impatto la moldava era in plancia di comando insieme al maitre Tievoli - a cui Schettino invece volle fare il favore della manovra sotto l'isola -, a Ciro Onorato e altri. 

Sempre secondo Schettino, nelle crociere può capitare che gruppi di passeggeri siano ospitati in plancia di comando per osservare la navigazione e le operazioni di governo della nave. "Al massimo è ammessa una dozzina di passeggeri per volta" e "mai nelle navigazioni sotto costa", ha spiegato Schettino dicendo di ricordare che la direzione commerciale per queste esperienze faceva pagare 50-60 euro e che è usuale organizzare le visite in plancia nelle crociere in Norvegia dove i passeggeri non escono all'esterno.