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"Palombo mai stato complice di Schettino"

Lo scrivono in una nota i legali del comandante Palombo. "Priva di fondamento e riscontro che il passaggio vicino all'isola fosse per omaggiarlo"

"Al contrario di quanto sostenuto da alcune delle parti civili durante la discussione finale nell'ambito del processo a carico di Francesco Schettino in corso di svolgimento - spiegano gli avvocati Romano Lombardi e Roberta Bardi nella nota - il comandante Palombo non è mai stato, né può essere ritenuto complice della manovra posta in essere da Schettino; tale circostanza è confermata dal fatto stesso che il comandante Palombo, in quei momenti si trovava nella propria abitazione a Grosseto e non aveva idea dell'esatta posizione della nave Costa Concordia, né sapeva che quella sera la nave sarebbe transitata davanti all'isola del Giglio; inoltre - prosegue la nota - il colloquio telefonico (peraltro sgradito e inaspettato) avvenuto con Schettino circa 15 minuti prima della collisione della nave contro lo scoglio delle Scole non fu promosso dal medesimo Schettino, ma dal maitre Antonello Tievoli".

Gli avvocati sottolineano inoltre che tra il comandante Palombo e Schettino "non sono mai intercorsi rapporti di amicizia", ma solo "di natura esclusivamente professionale" per sei mesi, anzi - si legge nella nota - "all'esito di quell'esperienza il comandante Palombo ebbe a redigere, in data 18/3/2003, note valutative dello stesso Schettino descrivendo come 'il sig. Schettino in molti casi preferiva mentirgli piuttosto che ammettere di aver sbagliato"