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Sversamento nel Carsia, nessuna contaminazione

Durante le verifiche effettuate, i tecnici Arpat non hanno notato morie di fauna ittica. Lo svernamento da un impianto per la produzione di biogas

Gli accertamenti tecnici dell'Arpat fanno chiarezza sullo svernamento di liquami nel torrente Carsia segnalato ieri.

In un impianto per la produzione di biogas nel comune di Massa Marittima si è verificato uno sversamento di circa 2000 metri cubi di digestato, nel torrente Carsia che scorre poco distante dall'impianto. Il torrente in questione confluisce a valle nel torrente Bruna che arriva fino al mare, nel comune di Castiglione della Pescaia.

Stando ai primi controlli effettuati dalla Forestale e dall'Arpat, lo svernamento è determinato da una pompa ad immersione per il trasferimento del digestato da una all’altra vasca di stoccaggio, rimasta accesa per cause da determinare. I responsabili dell'impianto hanno provveduto a realizzare un argine per interrompere l’afflusso di digestato nel torrente.

I tecnici dell'Agenzia hanno effettuato diverse campionature per monitorare la situazione del torrente. Hanno anche provveduto a misurare l’ossigeno disciolto nel Carsia, alcuni chilometri a valle dello sversamento dove l’acqua anche se limpida presentava presenza di schiuma. Successivamente nel fiume Bruna, in località Macchiascandona, dove le acque presentavano il colore scuro del digestato. In entrambi i casi la concentrazione di ossigeno si presentava elevata e non indicava rischio di anossia. Anche alla foce del Bruna, le acque non hanno presentato segni di contaminazione.