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Il Ciaffagnone tra le eccellenze della Maremma

Uova, farina, acqua tiepida e un pizzico di sale questi gli ingredienti della frittatina tipica mancianese con una spolverata di pecorino toscano dop

Ciaffagnone mancianese

A Manciano si celebra il Ciaffagnone, tipica crespella di produzione locale arricchita dal gusto unico e delicato del Pecorino Toscano DOP. L’appuntamento è per sabato 6 agosto, alle ore 17.30 in Piazza Garibaldi, con la presentazione del libro ‘Il ciaffagnone mancianese - un cibo ancestrale’, ricerca storica a cura di Lucio Niccolai alla presenza dell’autore e di Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita. A seguire, sarà preparata in diretta la ricetta del Ciaffagnone, inserito lo scorso aprile tra le 461 eccellenze agroalimentari della Regione Toscana, e alle ore 20 è in programma la cena a base di sapori e prodotti tipici della Maremma, a partire dal Pecorino Toscano DOP prodotto dal Caseificio di Manciano.

Ma come si prepara il Ciaffagnone? Le cuoche al servizio nella Rocca di Manciano, già in epoca tardo-medievale, preparavano per i proprietari della fortezza, prima gli Aldobrandeschi e, in seguito, gli Orsini di Pitigliano, questa frittatina che giunse in Francia grazie a Caterina de’ Medici. La ricetta è molto semplice: uova, farina, acqua tiepida e un pizzico di sale. Dopo aver fatto riposare il composto, viene versato con un mestolo in una padella di ferro calda e appena unta con il lardo. Il ciaffagnone così cotto viene, poi, cosparso di Pecorino Toscano DOP grattugiato e piegato a triangolo. La caratteristica del ciaffagnone mancianese è quella di essere molto sottile, quasi trasparente.

La ricerca storica curata da Lucio Niccolai ha permesso di riscoprire le origini di questa ricetta, fresca del riconoscimento di qualità e unicità anche a livello regionale.