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"La Regione fermi l'inceneritore di Scarlino"

Questa la richiesta avanzata in una mozione dai consiglieri regionali del M5S: "Manca un documento fondamentale ignorato dalla conferenza dei Servizi"

“La giunta può e deve fermare la riapertura dell’inceneritore di Scarlino – dichiarano i Cinque Stelle - Manca infatti la relazione di riferimento, un documento centrale introdotto da una direttiva recepita nel 2014 dal governo con un decreto apposito. La normativa è chiara: è possibile evitare l’elaborazione di tale documento solo se emerge un rischio di contaminazione di suolo e acque sotterranee nullo”.

"Appurato che questo scenario non descrive l’impianto di Scarlino Energia, la giunta Rossi deve rigettare la proposta di accogliemento avanzata dalla conferenza dei Servizi - concludono i consiglieri pentastellati - Se la accogliesse Rossi andrebbe contro la normativa vigente e autorizzerebbe la quadruplicazione di trattamento rifiuti anche pericolosi, a parità di condizioni impiantistiche e senza modifiche strutturali, avvallando di fatto il secondo inceneritore più grande d’Italia dopo Brescia senza un’analisi sugli effetti e sugli impatti cumulativi, senza chiedersi come sia possibile che a fronte di un aumento del 400% della capacità di trattamento dei rifiuti, le emissioni dell’Impianto restino le stesse di prima, senza curarsi delle interferenze delle emissioni dell’inceneritore con i flussi idrici sotterranei, senza curarsi che il canale Solmine riceverà la enorme quantità di 175.200 tonnellate aòll'anno di rifiuti liquidi anche pericolosi". 

"E' opportuno ricordare che l'inceneritore è un sito soggetto a bonifica a breve termine da più di 9 anni - concludono i consiglieri - e quindi già gravemente inquinato. Rossi rispetti la legge ed eviti agli abitanti di questo territorio l’ennesima ingiustizia”.