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Inceneritore, per l'azienda "sentenza ingiusta"

​Scarlino Energia, la società che gestisce l'inceneritore bloccato, si dichiara stupita della sentenza del Consiglio di Stato

"Scarlino Energia si dichiara stupita della sentenza del Consiglio di Stato che, annullando per difetto di istruttoria e di motivazione le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Grosseto, ha ancora una volta, come già successo nel recente passato, ribaltato il giudizio del Tar che invece non aveva accolto i ricorsi del Comune di Follonica e dei comitati".

Lo scrive in una nota Scarlino Energia, la società che gestisce l'inceneritore, bloccato dalla sentenza del Consiglio di Stato. Secondo la società, la sentenza "é ingiusta nel metodo e nel merito". "La sentenza è, in modo originale, basata su dati ricavati da relazioni prodotte da consulenti di parte - prosegue l'azienda - e non sui pareri ufficiali degli enti pubblici competenti, Asl 9 e Arpat. Lo stato di salute della popolazione era stato infatti valutato dall'Asl, con previsione di aggiornamento nel corso dei successivi anni dello studio già correttamente condotto. E Arpat, nei successivi controlli, non ha mai rilevato alcun problema riconducibile alle attività del termovalorizzatore. I dati sulle diossine richiamati in sentenza sono, in modo originale, quelli del 2007 quando Scarlino Energia operò solo 3 mesi con biomasse vergini e non quelli del 2013, quando Scarlino Energia operava pienamente nelle attuali condizioni". Anche la moria dei pesci del primo dicembre 2012, citata in sentenza con responsabilità attribuite all'inceneritore, è avvenuta durante il fermo dell'attività dell'impianto".