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Non piove, in Maremma è allarme siccità

Conseguenze gravi per il settore agricolo. Il presidente di Confagricoltura Tocchi: "Chiederemo l'attivazione delle norme sulla calamità"

Meteo inclemente con gli agricoltori a tal punto da richiedere l’attivazione delle norme sulle calamità naturali. Purtroppo sono notevoli i danni a causa della mancanza di piogge e in particolare nella fascia costiera della provincia di Grosseto, dove i pluviometri sono totalmente asciutti ormai da molto tempo. 

“Se non arriva subito la pioggia le perdite potrebbe essere ancora più devastanti e trasformasi in una catastrofe per la nostra agricoltura”, ha segnalato il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi che si dice fortemente preoccupato circa la carenza di precipitazioni dell’inverno appena trascorso, carenza che si sta protraendo anche per il periodo primaverile.

“Abbiamo già perduto oltre il 50% del fieno da erbai autunno vernini e di erba medica e, se continuerà il periodo siccitoso, il grano rischia addirittura di non essere trebbiato, come pure sono a rischio le semine dei girasoli e del mais. Insomma, paradossalmente, 'piove sul bagnato' perché sappiamo come lo scorso anno il prezzo dei cereali è andato a picco con minimi di 15 -17 euro al quintale". 

Ma a subire molto in questa fase è anche la zootecnia dal momento che per dare a mangiare agli animali si dovrà acquistare il fieno, materie prime e mangimi con aggravio di costi per gli allevatori.

"Le piogge potrebbero mitigare i danni che i settori cerealicolo e zootecnico maremmano hanno già subito. - ha concluso Tocchi - Per questa ragione siamo pronti a chiedere l’attivazione della norma sulle calamità naturali".