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Grano amaro, la Regione pensa a misure speciali

La Toscana chiede interventi a favore dei coltivatori. Anselmi (Pd): "Servono misure speciali per far fronte alle difficoltà del settore"

Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd

"Senza interventi tempestivi c'è il rischio che molti agricoltori rinuncino addirittura alla semina del grano per la prossima stagione. Un'eventualità che dobbiamo scongiurare per non danneggiare un’attività fondamentale per vaste aree rurali e una produzione d'eccellenza del made in Italy esportata in tutto il mondo, come la pasta, che avrebbe ripercussioni pesanti dal punto di vista economico e occupazionale per la Toscana e per tutto il Paese", a dirlo è il consigliere Pd Gianni Anselmi (Pd), presidente della commissione Agricoltura, primo firmatario della mozione, sottoscritta anche dai consiglieri Pd Marras, Bezzini, Capirossi, De Robertis, Mazzeo, Nardini, Sostegni e Vadi, approvata dal consiglio regionale toscano.

Sono oltre 20mila i cerealicoltori toscani che si trovano in una fase di grave difficoltà a causa delle quotazioni del grano. 

"In tal senso, gioca un ruolo decisivo il regime di 'traffico di perfezionamento attivo' (TPA) previsto per i cereali, che consente di importare senza pagare alcun dazio le merci destinate ad essere perfezionate in ambito comunitario e poi riesportate al di fuori della Comunità europea. - ha spiegato Anselmi - Per questo, la nostra mozione prevede l’impegno della Giunta regionale ad attivarsi a livello nazionale, presso il Governo e il Parlamento, con una serie di interventi, a partire appunto da una possibile sospensione temporanea delle autorizzazioni alle importazioni in regime di TPA".

La Regione si impegnerà anche per le misure annunciate nel piano cerealicolo nazionale, mentre in ambito comunitario per l'attivazione, nell’ambito delle politiche agricole comuni, di strumenti per la stabilizzazione del reddito, come i fondi mutualistici.

"Oltre a questo - ha aggiunto Anselmi - la Regione realizzerà una campagna di promozione e valorizzazione della pasta italiana in ambito internazionale, utile anche per far fronte alla concorrenza presente nel settore. Infine, abbiamo chiesto di perseguire la massima trasparenza delle borse merci, con un ruolo maggiore dei rappresentanti degli agricoltori e rendendo obbligatoria la comunicazione delle scorte, attualmente prevista come facoltativa, in modo da avere dati oggettivi e verificabili, rendere più trasparente la valutazione di mercato e approntare un bilancio previsionale affidabile della campagna di commercializzazione".