Politica

Caporalato, la Regione si rivolge all'Europa

La lotta al caporalato arriverà all'Unione Europea dove saranno proposte delle modifiche al programma di sviluppo rurale 2014-2020

Per sconfiggere il caporalato la Regione ha deciso di presentare una proposta ufficiale e coinvolgere nella sua promozione presso l'Unione europea anche il Ministero delle politiche agricole e forestali.

Gli uffici regionali sono al lavoro per elaborare una proposta di modifica del programma di sviluppo rurale 2014-2020 in modo da escludere dai contributi gli imprenditori che abbiano riportato sentenze definitive di condanna in violazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori o utilizzando lavoratori non regolari.

La modifica dovrà essere discussa con la Commissione europea e dovrà essere consultato anche il Comitato di sorveglianza. Solo dopo aver ricevuto il via libera, potrà essere applicata. 

"Il caporalato è un problema e va aggredito con decisione - ha sottolineato Enrico Rossi - La proposta di legge Martina presentata dal governo nazionale è sicuramente un passo in avanti, inasprisce le pene per i 'caporali' e prevede la confisca dei loro beni, ma per combattere seriamente il caporalato si devono chiamare in causa gli imprenditori agricoli, o di altri settori, che consapevolmente ne usufruiscono".

Questo maggior rigore negli intendimenti del presidente toscano deve accompagnarsi anche a migliori servizi per gli imprenditori virtuosi che hanno l'esigenza di manodopera a tempo determinato: un'esigenza sentita soprattutto dalle aziende più piccole nei periodi di crisi nei quali la globalizzazione mette le imprese più in difficoltà. Gli uffici toscani stanno per questo verificando la possibilità di utilizzare anche in agricoltura lo strumento del lavoro interinale.