Attualità

Un progetto per monitorare la Pinna nobilis

Obiettivo testare la salute dei fondali marini attraverso il progetto europeo Life Pinna. Adesione del Parco Arcipelago Toscano

Pinna nobilis

Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano fa sapere che ha recentemente sottoscritto una convenzione con Arpal, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure, per aderire al progetto Life Pinna– Soluzioni per il ripopolamento e la conservazione di Pinna nobilis – finanziato nell’ambito del programma europeo Life 2014-2020.

Il progetto ha l’obiettivo di contrastare la drammatica scomparsa della Pinna nobilis, comunemente conosciuta come nacchera, un mollusco bivalve endemico del Mar Mediterraneo che negli ultimi anni è stato decimato da un'epidemia causata dal patogeno Haplosporidium pinnae.


“Si tratta di un’emergenza ambientale di grande rilievo, - afferma il presidente del Parco, Giampiero Sammuri –. Dopo anni di diffusione del patogeno, che ha distrutto gran parte della popolazione mediterranea, sono stati registrati alcuni piccoli segnali di recupero in aree costiere caratterizzate da una salinità più bassa. Il nostro impegno è fondamentale per non disperdere questi segnali positivi”.


Il progetto Life Pinna, avviato nel 2021 con una rete di partner italiani ed europei, si avvia oggi alla sua fase conclusiva. Il Parco Nazionale ha già condotto in passato attività di monitoraggio della Pinna nobilis in alcune isole dell’Arcipelago Toscano. Tuttavia, restavano zone ancora non esplorate. E’ stata quindi accolta favorevolmente la proposta di partecipare al progetto con la possibilità di monitorare i fondali dell’Isola di Giannutri.


Il monitoraggio a Giannutri rientra in una più ampia strategia di sorveglianza già attiva sul perimetro delle isole di Montecristo, Pianosa, Gorgona e Capraia dove ad oggi sono state individuate due Pinna nobilis vive, un primo esemplare proprio a Giannutri e un secondo a Cala Maestra nell’isola di Montecristo. Grazie a queste nuove risorse sarà possibile approfondire e intensificare le attività di monitoraggio, che dovranno essere completate e rendicontate entro settembre 2025.


Il progetto prevede campagne subacquee tradizionali e con l’impiego di Rov (veicoli comandati a distanza), nonché l’analisi genetica degli esemplari rinvenuti. I dati raccolti contribuiranno anche a valutare la trasferibilità economica e tecnica delle metodologie di conservazione ad altre Aree Marine Protette.


Infine, il Parco invita la cittadinanza, i subacquei e gli operatori del mare a segnalare eventuali avvistamenti di Pinna nobilis. da non confondere con la simile Pinna rudis, più piccola e dalla conchiglia rugosa.


La partecipazione a questo progetto conferma il forte impegno del Parco Nazionale Arcipelago Toscano per la tutela della biodiversità marina e per la salvaguardia di una specie simbolo dei nostri fondali.