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Concordia, il punto sul processo

Arringhe finali per la difesa di Francesco Schettino. Nel mirino finiscono ancora la procura di Grosseto e altri ufficiali della Costa Concordia

Secondo gli avvocati della difesa alcuni ufficiali sono stati "graziati o "premiati", ovvero non sono stati né colpiti da condanne importanti, né imputati. "Per Schettino invece si chiedono 26 anni e tre mesi di carcere - ha detto nella sua arringa l'avvocato Donato Laino - Cerchiamo le prove anche a favore dell'imputato, e non facciamo sempre a levargliele. Il fatto è che Schettino ha la colpa di essere il comandante Schettino - ha proseguito l'avvocato - e contro di lui si è usata la bilancia sbagliata, ci sono due pesi e due misure: per lui si chiedono 26 anni di carcere, per altri non è stato così. Il pubblico ministero per chiedere 26 anni deve dimostrare che non sarebbe morta nemmeno una persona se il comandante avesse messo tutti a mare subito, come dice la procura. Perché - ha continuato - se ne fosse morta anche una di persone, non si è dimostrato niente. Non si può chiedere 26 anni, una richiesta che imbarazza i giudici, senza una prova così. Me lo devi dimostrare con una probabilità prossima alla certezza che si sarebbero evitati 32 morti. Chi dà questa sicurezza alla procura? Forse il Padreterno?". 

Anche oggi è stato attaccato di nuovo l'ufficiale Ciro Ambrosio che "si distrasse" e passò "la rotta in ritardo" al comandante e che "ha patteggiato 1 anno e 11 mesi" per naufragio e omicidio colposo. Non si risparmia persino un ufficiale stagista, Salvatore Ursino, perché "aveva informazioni importanti e non le disse a Schettino". 

La difesa prosegue il 9 febbraio con l'avvocato Domenico Pepe, poi le repliche. Udienza anche il 10, quindi camera di consiglio e sentenza.