Attualità

Arriva in Maremma la figura di Digital Champion

​Presentata questa mattina nella sala conferenze del Museo di Storia Naturale di Grosseto l'attività dell'associazione nella provincia

Erano presenti l'assessore all'Innovazione del Comune di Grosseto, Luca Ceccarelli e quello del Comune di Massa Marittima, Marco Paperini. L’Associazione promuove e sostiene l'alfabetizzazione digitale dei cittadini italiani e stranieri e il raggiungimento di standard minimi di formazione. Combatte l'assenza di cultura digitale al fine di rimuovere quegli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. E lo fa attraverso la figura del Digital Champion che ha il compito di tenere i rapporti con le amministrazioni pubbliche, determinanti nella diffusione e la valorizzazione di una sana cultura digitale. Si tratta di una carica istituita dall’Unione Europea nel 2012, praticamente un ambasciatore dell’innovazione che opera in ogni Paese. In Italia si è deciso di nominarne uno in ogni comune italiano; una vera e propria rete di attivisti, volontari e appassionati impegnati a dare un supporto agli amministratori pubblici, a difendere il cittadino in caso di assenza di banda larga, wifi e di altre opportunità negate e a promuovere, anche con il ricorso a raccolte fondi, progetti di formazione per bambini e anziani. 

I digital champion maremmani sono: Ludwig Bargagli a Grosseto, Chiara Beni a Massa Marittima, Cinzia Tagliaferri a Pitigliano e Alfonso Fiorentino a Santa Fiora. 

“Quello che è fondamentale comprendere – ha spiegato l'assessore Ceccarelli – è il ruolo che l'alfabetizzazione digitale svolge oggi, certamente simile a quello che ha rappresentato in passato l'imparare a scrivere e a leggere. Non si creda che sia tanto paradossale come esempio – ha proseguito – considerando che, soprattutto per i giovani, essere in grado di maneggiare e interagire in maniera consapevole e non solo passiva con le nuove tecnologie non può più essere una scelta. Si tratta – ha concluso Ceccarelli – di un passaggio ineludibile capace di creare le necessarie oppportunità professionali e culturali”.