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Attualità martedì 17 marzo 2015 ore 10:00

Vivarelli non demorde sull'Imu

Poche le speranze di eliminare la tassa per il 2014 ma il presidente di Confagricoltura Grosseto annuncia un ricorso in commissione tributaria



ROMA — “Subito un tavolo di concertazione per il 2015, ma per il 2104 di questa tassa iniqua non si può fare altrimenti”. E’ questo il risultato del blitz romano del presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che insieme ad Enrico Rabazzi, presidente di Cia Grosseto, ha preso parte ala manifestazione anti Imu organizzata da Agrinsieme davanti alla Camera dei deputati. Proprio il relatore del documento approvato dalla Commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio, ha assicurato la rappresentanza degli agricoltori circa l’attivazione di un tavolo di concertazione con le associazioni agricole, ammettendo palesemente l’iniquità della tassa e il fatto che questa sia stata elaborata in maniera frettolosa e inadeguata, non tenendo conto delle zone ad alto rischio idrogeologico, delle zone ex svantaggiate, non considerando le calamità naturali che hanno interessato alcuni territori, come pure non l’iniquità della imposizione fiscale, visto che terreni che valgono 500mila euro sono esentati, mentre altri che ne valgono appena 15mila e alluvionati sono costretti a pagarla completamente. Ma ormai il dado è tratto per il 2014. 

Discorso diverso per il 2015 quando si potrà andare a modificare la norma prevedendo correttivi che tengano conto di questi aspetti. Durissimo il presidente di Confagricoltura Grosseto quando Oliverio ha detto che anche gli agricoltori sono chiamati a fare sacrifici. “Di quali sacrifici sta parlando? Gli agricoltori li hanno sempre fatti – ha risposto lapidario Vivarelli -. Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto un incremento enorme della pressione fiscale, un aumento spropositato dei balzelli comunali, degli oneri di bonifica e una diminuzione degli sgravi fiscali sul gasolio agevolato. Più sacrifici di così. Gli agricoltori si sono già sacrificati a sufficienza. L’unica verità vera è che la vecchia Imu, derivante dall’Ici, è da abolire, come la nuova. Riequilibratura dell’imposta? No assolutamente. La tassa deve essere cancellata, altro che riequilibri. Io stesso – ha aggiunto – mi farò promotore di una causa pilota in commissione tributaria e invito tutti gli imprenditori a fare altrettanto”. L’incontro si è chiuso con una prospettiva positiva per il 2015, anno in cui, attraverso la concertazione, si possa addivenire ad una pressione fiscale ragionevole e commisurata alla capacità reale di reddito degli agricoltori.


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