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Le celle a fuoco e le grida dei detenuti: la protesta nel carcere di Guayaquil

Cronaca giovedì 07 maggio 2015 ore 19:01

Novità dal processo sulla scomparsa della Benetti

Proseguono le ricerche del corpo della donna scomparsa da Potassa di Gavorrano il 4 novembre del 2013. Nel frattempo è in corso il processo a Bilella



GROSSETO — A confermare che le ricerche della donna non sono mai state sospese è il maggiore dei carabinieri Andrea Lachi durante la sua testimonianza al processo sulla scomparsa dell'insegnante. "Non sapevamo dove cercarla - ha detto -. Abbiamo iniziato da Villa Adua perlustrando decine di ettari, dai laghi, ai boschi". Si erano fatti avanti anche i sensitivi: "Ci avevano indirizzato a Venturina, in una cava dietro al Calidario, a Santa Severa, alla miniera di Ribolla. L'altra settimana sono stato a Ribolla, insieme ai vigili del fuoco, per una perlustrazione in un canale di riflusso del pozzo 2. Ma il corpo non è stato mai ritrovato".

Sempre dal processo è emerso che l'8 novembre l'auto di Antonino Bilella venne seguita dai carabinieri. La Punto si fermò in una piazzola e poi ripartì. I militari ritrovarono il pianale dell'auto nell'erba. Su quel pianale i ris trovarono tracce di sangue di Francesca. E' quanto ripercorso dagli investigatori al processo in corso a Grosseto a carico di Bilella, accusato di aver ucciso e fatto sparire il cadavere di Francesca Benetti.

Sono tredici gli investigatori dei carabinieri chiamati a testimoniare dai pm Marco Nassi e Salvatore Ferraro. I carabinieri, è stato spiegato, iniziarono a escludere l'allontanamento volontario quando trovarono l'auto della donna alla stazione di Follonica. "Le persone che avevano avuto a che fare con Francesca Benetti e Antonino Bilella - ha detto il maggiore dei carabinieri Andrea Lachi che ha coordinato le indagini - vennero messe sotto controllo, anche il fidanzato Aldo Scotto. Vennero messe cimici sulle loro auto, con sistemi gps per rilevare i movimenti".


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