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Attualità sabato 30 luglio 2016 ore 09:30

Ecco come vincere la guerra del grano

Accordi interprofessionali e avanti col piano cerealicolo. Confragricoltura: "Se l’agricoltore va a casa, con lui ci va mezza economia della Toscana"



GROSSETO — Subito accordi di filiera e interprofessionali, condividere un database di informazioni utili per impedire le speculazioni e consentire agli operatori una migliore analisi delle tendenze di mercato e, non ultimo, un piano cerealicolo che investa risorse su ricerca e innovazione. Questo quanto emerso dopo il sit-in regionale per la battaglia del grano organizzato da Confagricoltura e Cia in piazza Rosselli a Grosseto.

Dopo la proposta Cia per lo stop alle importazioni (leggi l'articolo correlato), il direttore di Confagricoltura Grosseto, Paolo Rossi, ha lanciato nuove proposte per impedire il blocco delle coltivazioni di grano.

“Situazione questa che dobbiamo assolutamente scongiurare. - aggiunge Rossi - Noi siamo la Maremma, il cui 25% della produzione lorda vendibile è dato dal grano che, se smettessimo di coltivare ci porterebbe a una disfatta economica totale”. 

La soluzione potrebbe essere l’interprofessione, con la parte agricola e quella industriale sedute allo stesso tavolo nel quale condividere accordi di filiera e definire regole alla base dei contratti che si sottoscriveranno, come ad esempio i parametri di qualità da premiare. Non è stato trascurato il Piano cerealicolo nazionale atteso per il recupero del gap agronomico rispetto agli altri paesi. 

Sulla stessa linea anche il presidente regionale Francesco Miari Fulcis che dal palco di piazza Rosselli ha ribadito il concetto dell’unità: “Non è il cappello che fa l’agricoltore. Dobbiamo essere uniti perché se l’agricoltore va a casa, con lui ci va mezza economia della Toscana".


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