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Attualità lunedì 09 febbraio 2015 ore 11:56

Concordia, settimana decisiva per Schettino

Oggi si dovrebbero concludere le arringhe della difesa. L'ex comandante è in aula nonostante l'influenza. Tra mercoledì e venerdì è atteso il verdetto



GROSSETO — Al teatro Moderno di Grosseto il processo per il naufragio della Costa Concordia - 32 vittime, centinaia di feriti, milioni di danni ambientali e all'armatore - è arrivato alle battute finali. 

A prendere la parola oggi ancora alla difesa del comandante. Sarà poi la volta delle repliche delle parti civili e alla fine è possibile che Schettino faccia delle dichiarazioni spontanee appena prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio. Il verdetto potrebbe arrivare fra mercoledì e venerdì.

"Il comandante Schettino ha subito un atteggiamento particolarmente forcaiolo - E' iniziata così l'arringa dell'avvocato Domenico Pepe, - Il comandante e' stato arrestato per un omicidio colposo. Sulla base di che? Di cosa? Sono rimasto sbalordito! Abbiamo anche dovuto combattere una pressione mediatica, volutamente organizzata, fortissima che ci ha tolto pace e tranquillità. Il comandante Francesco Schettino è una persona perbene - ha proseguito l'avvocato - che lavora in mare da quando aveva 14 anni e quando il pm Pizza lo definì idiota, lo offese. Schettino si è sottoposto a un interrogatorio di 40 ore - ha polemizzato il legale - e poi in requisitoria si dice che si è sottratto alle sue responsabilità, e addirittura se ne chiede l'arresto?. Schettino - ha continuato - Dopo 48 ore dall'incidente ha confessato tutto nell'interrogatorio al gip anche colpe che non erano sue". Quanto all'offesa di idiota (il pm Pizza disse incauto idiota, ndr), io - ha detto Pepe - in 40 anni di aule di udienza non ho mai visto offese all'imputato. Non so se con altri personaggi l'avrebbero fatto. Se ne sono approfittati perché è una persona perbene, questa è la verità!". 

L'avvocato Pepe ha anche riportato l'esito della visita dello psichiatra del carcere di Grosseto fatta l'indomani dell'arresto del 14 gennaio 2012. "Lo psichiatra gli chiese se avesse pensato a gesti autolesionistici - ha detto il difensore leggendo il referto - ma Schettino rispose che aveva 'cercato di salvare quante più persone possibili', e che aveva moglie e figli e gli disse vivrò per loro".


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